Il GLH operativo
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- Categoria: G.L.H.
- Pubblicato Martedì, 03 Dicembre 2013 12:35
- Il GLH “operativo” o “dedicato” è uno dei momenti cruciali per l’integrazione dell’alunno nella classe.
- All’interno di questo gruppo di lavoro si pongono le basi per il Profilo Dinamico Funzionale (PDF), che costituisce la base su cui costruire:
- il Programma Educativo Individualizzato (PEI) o
- il Programma Educativo Personalizzato (PEP).
- Il PEI prevede il raggiungimento di obiettivi “individuali”; il PEP prevede percorso “personalizzato” e stessi obiettivi della classe, a livello minimo.
Al momento dell’accoglienza è bene :
- evitare fastidiose attese;
- porre attenzione alla gestione del “setting”, disporre le sedie circolarmente, fare in modo che l’ambiente si presenti pulito ed ordinato e complessivamente accogliente;
- ricordare che fa piacere a tutti essere riconosciuti e ben accolti;
- è opportuno avere tutta la documentazione necessaria sotto mano.
Importanza del colloquio
- Durante il colloquio è bene iniziare dal punto di vista dei genitori e, per ciascun insegnante, osservare e saper ascoltare.
- È importante concordare strategie comuni, precisando fin da subito il tipo di comportamento che ci si aspetta dalla famiglia e dai servizi sociali in seguito a determinate comunicazioni.
- Se si vuole procedere verso obiettivi comuni è necessario un raccordo frequente, anche per un adeguamento e un verifica dei cambiamenti che il lavoro dovrebbe produrre nel bambino.
- Dopo il colloquio si può ricorrere, per contatti più frequenti, anche a mezzi informali (e-mail, SMS e altro).
- Soprattutto non lasciare che fra un colloquio e l’altro passi troppo tempo.
Per una buona collaborazione
- Dal colloquio all’interno del gruppo può scaturire la collaborazione fra gli insegnanti e il servizio sanitario.
- Questi incontri dovrebbero permettere ai genitori di costruire adeguate aspettative nei confronti dei figli.
- Ogni insegnante può confrontare il proprio punto di vista con quello di tutte le altre parti in causa e adeguare le proprie richieste nei confronti dell’alunno.
- In altre parole, questi incontri devono consentire una conoscenza approfondita dell’alunno stesso e delle problematiche che incontra sia sul piano dell’apprendimento che nel relazionarsi con gli altri.
Base del dialogo
- Ciò è reso possibile dalla presenza di più persone che seguono l’alunno in vari momenti e in molteplici attività.
- Ma è proprio la presenza di più componenti che spesso non consente un dialogo sincero e costruttivo.
- Innanzitutto va chiarita la necessità di riconoscere la diversità dei ruoli, mantenerli ben divisi, chiarirli fin dal primo incontro.
- È importante poi che non nascano conflittualità all’interno del gruppo, per evitare disorientamento alle famiglie.
- È fondamentale che all’interno del team degli insegnanti ci sia una buona intesa: in tal modo la comunicazione con le famiglie e con i rappresentanti del servizio sanitario sarà favorita.
Efficacia del colloquio
Perché il colloquio sia efficace sono necessari:
- un clima di reciproca fiducia;
- la possibilità di essere ascoltati senza pregiudizi;
- il rispetto dei diversi ruoli;
- sentirsi accettati;
- non sentirsi giudicati;
- potersi esprimere liberamente;
- riuscire a comunicare con chiarezza e sincerità il proprio punto di vista.
Perciò:
- il presidente deve poter facilitare la comunicazione, ponendosi come mediatore dove è necessario, chiarendo e semplificando le scelte della scuola e dei singoli docenti;
- si devono evitare giudizi negativi nei confronti del lavoro altrui;
- si deve evitare il disorientamento dei genitori con indicazioni contraddittorie;
- occorre controllare anche il linguaggio non verbale e interagire positivamente con tutti i membri del gruppo.