Premiazione "la metà di niente"
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- Categoria: Pari opportunità
- Pubblicato Venerdì, 20 Marzo 2015 11:13
"Al concorso indetto dal Centro antivolenza di Lodi "la metà di niente", intitolato "Più arte meno violenza", hanno partecipato alcune nostre studentesse dell'indirizzo servizi socio-sanitari.
Tale concorso era suddiviso in due sezioni: in quella letteraria hanno partecipato le studenti Altea Bonini della classe 1^Asss e Samiha Naoum della classe 4^Asss; mentre per la sezione artistica hanno partecipato Sara Solimando e Diana Zaharia della classe 2^Csss, Rosa Castaldo della classe 1^Asss, Ouaine Gueddari della classe 5^Bsss e Maria Stango della classe 1^Bsss.
Per la sezione letteraria ha ottenuto il secondo premio con la poesia "Silenzio" la studente ALTEA BONINI della classe 1^Asss, mentre per la sezione artistica hanno ottenuto un attestato di merito OUAINE GUEDDARI della classe 5^Bsss e MARIA STANGO della classe 1^Bsss." Di seguito le foto della premiazione e l'articolo di rassegna stampa del cittadino.
AMORE E RISPETTO, NON VIOLENZA!
Negli ultimi anni sono aumentati gli eventi criminali commessi contro le donne. Ogni giorno, all’interno delle loro abitazioni, milioni di donne subiscono violenze di ogni genere.
Per me, come credo per tanti, la violenza sulle donne è sinonimo di debolezza. Se fisicamente la donna non può rivaleggiare con l’uomo, allora perché usare la violenza quando si sa che non c’è una vera minaccia? L’unico motivo è la paura e la paura porta violenza.
La donna è la mamma, la figlia, la sorella, la moglie e la compagna e chi la uccide è come se uccidesse la vita, perché è lei che genera un altro respiro umano. Chi fa una cosa del genere non è un uomo, non è mentalmente stabile.
Agli uomini si lascia credere che essi siano superiori alle donne e per questo si comportano da padroni nei loro confronti. Spesso gli uomini sono egoisti perché tengono più al possesso della donna che alla felicità dell’amore che essa può dare, perché semplicemente considerano la donna come un oggetto da possedere.
Le donne che muoiono appartengono a tutti i ceti e sono di tutte le età; la loro colpa è quella di essersi innamorate di uomini che dietro a un’ apparenza normale nascondono un mostro che è convinto di averne il diritto di proprietà. Sono donne che muoiono perché in alcune società o all’interno delle famiglie, si scontrano con i pregiudizi e le paure di una cultura e una mentalità che non le vuole vedere a un livello superiore, perché, secondo quegli uomini, la donna non deve avere la propria indipendenza o la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni.
Gli uomini si sono dimenticati che le donne sono prima figlie e poi madri, che svolgono un ruolo importante nella loro esistenza.
La dolcezza nei confronti delle donne è una qualità dimenticata dagli uomini, che pensano che la dolcezza nei confronti delle donne possa indebolire la loro virilità o che far perdere la loro sensazione di potenza e superiorità.
Ma gli uomini forse non sanno che in tanti campi la donna ha un passo in più rispetto a loro.
Se l’uomo iniziasse a riflettere, capirebbe che un mondo senza una donna è insignificante e brutto. Per questo, bisogna iniziare già a scuola a trasmettere la cultura del rispetto per la donna.
Quando s’incontra l’uomo sbagliato bisogna rompere senza se e senza ma.
Naoum Samiha 4° Asss